Ristrutturazione del cemento armato degradato e ammalorato

Risanamento del calcestruzzo

Lo studio tecnico del geometra Camilletti Giosef di Castelfidardo nelle province di Ancona e Macerata,mette a disposizione le proprie competenze professionali per la presentazione della domanda al comune competente, necessaria per la realizzazione delle opere di rifacimento, ristrutturazione del cemento armato degradato.

Il cemento armato è un conglomerato costituito da calcestruzzo con all’interno annegate le barre in ferro di vario spessore, caratterizzato da notevoli resistenze meccaniche e quindi molto utilizzato nel settore delle costruzioni edili. Per quanto esso sia duraturo e resistente, rimane soggetto, come tutti i materiali da costruzione, ad effetti di degradamento dovuti all’esposizione agli agenti atmosferici, a movimenti strutturali o eventi eccezionali come scosse sismiche.

ristrutturazione del cemento armato sottobalcone ancona

ristrutturazione e risanemento delle opere in cemento armato

Come si verifica il deterioramento del cemento armato?

Il fattore più comune che ne determina il suo deterioramento rimane tuttavia la formazione di ruggine sui ferri di armatura, causata dalla penetrazione dell’ossigeno (attraverso l’aria o l’umidità) fino alla superficie ferrosa dell’armatura. Spesso possiamo notare delle crepe sulle strutture o ringofiamenti e nei casi più gravi il distacco parziale o completo dell’intonaco.

La formazione di ruggine aumenta il volume del ferro di armatura, dando vita a rigonfiamenti e distacchi del calcestruzzo, i quali “interrompono” la continuità strutturale dello stesso riducendone quindi la resistenza meccanica. Questo fenomeno è anche detto “carbonatazione del calcestruzzo”.

La corrosione presenta sostanzialmente i due seguenti fenomeni degradanti:

  • Diminuzione della sezione resistente del tondino con conseguente riduzione del suo carico portante e della sua resistenza a fatica. Per esperienza personale di cantiere, ho potuto notare tale fenomeno un pò su tutte le struttura portanti (cornicioni, pilastri, solette dei balconi, cordoli, travi etc ;
  •  La fessurazione del copriferro con conseguente espulsione locale del copriferro. Questo avviene quando le tensioni che si generano nel calcestruzzo a causa dei fenomeni espansivi che accompagnano la formazione della ruggine, superano la resistenza a trazione del materiale. Naturalmente l’espulsione del copriferro provoca la completa esposizione dei ferri all’azione aggressiva dell’ambiente che viene pertanto accelerata.

Entrambi i processi, sono pericolosi e vanno fermati il prima possibile,come fermare e ripristinare le opere in cemento armato?

Per esperienza professionale in cantiere,il ciclo da seguire per risanare, ristrutturare il cemento armato degradato sarà il seguente:

  1. Battitura con martello sulla zona interessata per scoprire i punti di rigonfiamento;
  2. Demolizione di ogni parte in distacco, i ferri d’armatura in avanzato stato di degrado saranno scoperte rimuovendo completamente lo strato di calcestruzzo copriferro. Saranno rimosse anche le eventuali tracce dei precedenti interventi di riparazione. Tali operazioni dovranno essere eseguite con mezzi manuali (martello e scalpello) o meccanici (martello demolitore pneumatico) comunque tali da non danneggiare lo strato di calcestruzzo sano;
  3. Pulizia mediante spazzolatura dei ferri d’armatura arrugginiti, di tutte le superfici interessate dai successivi trattamenti, con completa rimozione di ruggine superficiale sfarinante.Pulizia del ferro totalmente spicconato,spazzolatura profonda e ben pulita in modo da eliminare tutto l’ossido che ricopriva l’armatura metallica.
  4. Trattamento dei ferri ammalorati mediante applicazione a pennello in due mani, con una boiacca cementizia pennellabile a base di leganti idraulici, polveri silicee, inibitori di corrosione tipo MAPEFER della Mapei o similari.
  5. Risarcitura con riporti in spessore a ricostruzione del copriferro e di parti mancanti, realizzati mediante riporto diretto di malta adesiva fibrorinforzata tipo Mapegrout tissotropico o similari. L’applicazione sarà  eseguita a dorso di cazzuola o spatola curando di bagnare bene il sottofondo prima dell’applicazione. E’ ottimo scegliere una malta tixotropica che contenga speciali leganti cementizi e fibre rinforzanti per ricostruire e regolare i volumi del copriferro. Si può utilizzare per il ripristino terrazzo,ripristino facciate esterne,per ricostruire il copriferro di elementi non strutturali danneggiati per ossidazione dei ferri stessi: frontalini balconi aggettanti,cornicioni,pilastri, e vari altri elementi della struttura in cemento armato.
  6. Accurata pulizia e raschiatura delle superfici;
  7. Rasatura delle supefici;
  8. Tinteggiatura esterna delle superfici intonacate, con pitture minerali ad alto contenuto di silicato, applicate secondo la regola d’arte,applicazione a pennello, sulle superfici da tinteggiare una mano di primer per silicati,applicazione a pennello o a rullo, sulle superfici preparate di due mani di pittura minerale ai silicati di potassio,tinteggiatura dei frontalini,tinteggiatura dei sotto balconi e cornicioni,tinteggiatura delle travi e di pilastri. Oppure tinteggiature con intonachino traspirante.

Messa in sicurezza e risanamento balconi,sottobalconi,cornicioni

Spesso nelle abitazioni e nei condomini si notano degli evidenti stati di pericolo caduta calcinacci e distacchi dai balconi, sottobalconi cornicioni e pilastri. Pertanto si deve subito intervenire con un ciclo di messa in sicurezza delle porzioni di intonaco, frontalini e sottobalconi in fase di distacco, con relativa rimozione delle parti incoerenti in modo da eliminare le cause di pericolo.

Tutte la messa in sicurezza dei lavori in quota saranno eseguiti con opere provvisionali o piattaforma aerea.

Messa in sicurezza dei balconi: chi paga?

Per quanto riguardano le spese relative alla loro messa in sicurezza, le stesse variano a seconda della tipologia di balcone su cui dovranno essere effettuati gli interventi di manutenzione. Esistono due differenti tipi di balconi, i cosiddetti aggettanti e quelli incassati.

balconi aggettanti sono i balconi più comuni, quelli che sporgono rispetto alla facciata dell’edificio. Appartengono in via esclusiva al proprietario dell’abitazione non svolgendo alcuna funzione di sostegno né di copertura dell’edificio. Per i lavori di messa in sicurezza di questo tipo di balcone sono a carico del:

  • proprietario del balcone se si tratta di lavori inerenti al rifacimento della pavimentazione, alle fioriere, alla struttura della soletta, ai davanzali, alla parte interna dei parapetti, alle ringhiere ed ai frontalini, se privi di rivestimenti esterni o di elementi decorativi. Pertanto, qualora sia necessario intervenire per mettere in sicurezza un balcone aggettante dotato di fregi o componenti decorative, le relative spese di ristrutturazione saranno a carico dell’intero condominio e verranno ripartite in base alle tabelle millesimali 
  • condominio quando sono lavori che interessano il rivestimenti esterno e i decori esterni ovvero quelli del sottobalcone, se rivestito o decorato.

balconi incassati sono quelli che non sporgono rispetto ai muri perimetrali dell’edificio, restando all’interno e di solito sono chiusi su due o tre lati. In questo caso la soletta dei balconi è una sorta di prolungamento del solaio e svolge funzioni di separazione, copertura e sostegno dei diversi piani dello stabile.Pertanto, in questa tipologia di balconi si configura una comproprietà della soletta che viene esercitata tra il proprietario del piano superiore, a cui appartiene la parte calpestabile del balcone, e quello del piano di sotto, a cui appartiene il soffitto che funge da copertura.Per i lavori di messa in sicurezza di questo tipo di balcone bisogna rifarsi alla disciplina dettata dal Codice civile.

Ristrutturazione dei balconi e della terrazza: proteggere i frontalini dalle aggressioni degli agenti atmosferici

Anche i balconi e terrazze sono elementi realizzati in calcestruzzo armato. Essi sono sensibili alle aggressioni degli agenti atmosferici,umidità e cicli di gelo e disgelo, alla salsedine e a tutti quei fattori che provocano fessurazioni, rigonfiamenti e formazioni di efflorescenze.

Come anzidetto in precedenza nell’aria poi con l’anidride carbonica reagisce con la calce del cemento abbassando il pH del calcestruzzo a valori inferiori a 9,le armature così, non essendo più protette dall’alcalinità del cemento che sta intorno,iniziano a corrodersi,viene fuori il copriferro, l’estetica si degrada, il frontalino balcone , il sottobalcone e tutta la facciata dell’immobile non sono più belli a vedersi.

Occorre intervenire come da punto precedente in modo tempestivo con prodotti specifici,per prevenire danni più importanti e seri,e limitare così i costi di ristrutturazione dei balconi privati e condominiali;

Infine si possono ripristinare anche le eventuali ringhiere presenti nei balconi o terrazze mediante:

  • Trattamento del corrimano e dei montanti di tutte le ringhiere mediante scartavetratura;
  • Mano di antiruggine fosfatante e mano di minio,
  • Applicazione di due mani di smalto oleosintetico di colore in tinta a quello esistente a corrimano e montanti.

Ristrutturazione e rispristino,rafforzamento dei ferri ammalorati dei pilastri in cemento armato

Le tecniche di ripristino e rinforzo che interessano le costruzioni esistenti possono essere utilizzate per diversi scopi, tra questo tipo di interventi rientra il ripristino pilastri.

Come per le altre strutture in cemento armato sono soggette a fenomeni di degrado che ne possono ridurre le capacita di resistenza e quindi devono essere riparati in modo da ripristinare la resistenza originaria. Una classica condizione di pilastro ammalorato che può manifestarsi è quella che vede l’espulsione del copriferro e ferri di armatura ossidati.

I pilastri lavorano prevalentemente a compressione, ma in generale sono soggetti a pressoflessione e, in caso di azioni sismiche, risultano soggetti ad elevate sollecitazioni taglianti. Tuttavia, un pilastro soggetto a compressione in situazione di sofferenza, ma che ancora raggiunge le condizioni di collasso, mostra delle lesioni verticali.

Proprio per questo motivo la ristrutturazione del cemento armato deve essere fatta il prima possibile.

Quale autorizzazione permesso è necessario per la ristrutturazione del cemento armato?

Le opere di ristrutturazione del cemento armato degradato ricadono nella tipologia degli interventi di manutenzione ordinariamanutenzione straordinariaPer la semplice riparazione delle opere generalmente non occorre nessun titolo abilitativo,rientra nell’Edilizia Libera

Se vengono eseguite anche altre opere che ricadono nella manutenzione straordinaria potrebbe essere necessaria la presentazione di una Cila (Comunicazione inizio lavori asseverata).

Sicurezza cantieri e ristrutturazione del cemento armato ammalorato e degradato

Se per l’esecuzione delle opere di ristrutturazione, rifacimento del cemento armato degradato sono previste più di un impresa esecutrice, anche non contemporaneamente, occorrerà allegare alla domanda CILA o SCILA, la notifica preliminare (Art. 99 del D.Lgs 81/2008 e s.m.i.) e spedirla agli organi territorialmente competenti (ASUR e Direzione provinciale del lavoro).

Se le opere ricadono in sicurezza cantieri il committente o (responsabile dei lavori) dovrà nominare ove previsto il Coordinatore per la progettazione e/o esecuzione delle opere, in possesso dei requisiti di cui all’articolo 98 del D.Lgs n. 81/2008 e s.m.i.. Il coordinatore predisporrà il PSC Piano di Sicurezza e Coordinamento delle opere.

Bonus facciata:detrazioni fiscale per interventi di ristrutturazione del cemento armato ammalorato

E’ possibile richiedere sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze, etc,  la detrazione fiscale anche per i lavori di ritrutturazione, risanamento delle opere in cemento armato, in quanto, come detto prima, tali lavori rientrano nella manutenzione straordinaria e tali interventi a partire dall’anno 2020 possono usufruire in determinati casi anche del bonus facciate.

Iva agevolata per interventi di ristrutturazione del cemento armato degradato

Per le prestazioni di servizi relative agli interventi di recupero edilizio, di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria, realizzati sugli immobili a prevalente destinazione abitativa privata, si applica l’aliquota Iva agevolata del 10%. Tale aliquota si può applicare alla prestazione di servizi, cioè ai lavori eseguiti dall’impresa e all’acquisto dei materiali, se effettuato dall’impresa stessa. Se invece l’acquisto dei materiali viene fatto direttamente dal committente, l’aliquota Iva è quella ordinaria.

La nostra impresa edile

Lo studio tecnico si avvale di un impresa d’eccellenza per l’esecuzione dei lavori edili. Un impresa forte, qualificata ed affermata dal 1979.

Potrebbe anche interessarti leggere il seguente articolo:

Devi ristrutturare le opere in cemento cemento armato degradato?Hai bisogno di un professionista per ristrutturare le opere in cemento armato di casa o del condominio o altro tipo di immobile? Contattaci subito e potremmo aiutarti a realizzare il risanamento di tutte le opere in cemento armato

(Le notizie ed i dati forniti nell’articolo derivano da personali studi ed interpretazioni dello scrivente e non equivalgono a consulenze tecniche applicabili in via generale ad ogni casistica inerente il tema, da valutarsi in maniera professionale e mirata)

Elenco delle città per avere informazioni sulla ristrutturazione del cemento armato rovinato

Ancona nei seguenti Comuni: Agugliano, Ancona, Arcevia, Barbara, Belvedere Ostrense, Camerano, Camerata Picena, Castel Colonna, Castelbellino, Castelfidardo, Castelleone di Suasa, Castelplanio, Cerreto d’Esi, Chiaravalle, Corinaldo, Cupramontana, Fabriano, Falconara Marittima, Filottrano, Genga, Jesi, Loreto, Maiolati Spontini, Mergo, Monsano, Monte Roberto, Monte San Vito, Montecarotto, Montemarciano, Monterado, Morro d’Alba, Numana, Offagna, Osimo, Ostra, Ostra Vetere, Poggio San Marcello, Polverigi, Ripe, Rosora, San Marcello, San Paolo di Jesi, Santa Maria Nuova, Sassoferrato, Senigallia, Serra San Quirico, Serra de’ Conti, Sirolo,Staffolo.

Macerata nei seguenti Comuni: Acquacanina, Apiro, Appignano, Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Civitanova Marche, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Gualdo, Loro Piceno, Macerata, Matelica, Mogliano, Montecassiano, Montecavallo, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte S.Giusto, Monte S.Martino, Morrovalle, Muccia, Penna S.Giovanni, Petriolo, Pievebovigliana, PieveTorina, Pioraco, Poggio S.Vicino, Pollenza, Porto Recanati, PotenzaPicena, Recanati, Ripe S.Ginesio, S.Ginesio, S.Severino, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Sefro, Serrapetrona, Serravalle di Chienti, Tolentino, Treia, Urbisaglia, Ussita, Visso.

Fermo nei seguenti Comuni: Altidona, Amandola, Campofilone, Falerone, Fermo, Francavilla d’Ete, Grottazzolina, Lapedona, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montappone, Monte Giberto, Monte Rinaldo, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montegiorgio, Montegranaro, Monteleone di Fermo, Montelparo, Monterubbiano, Montottone, Moresco, Ortezzano, Pedaso, Petritoli, Ponzano di Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Rapagnano, Sant’Elpidio a Mare, Santa Vittoria in Matenano, Servigliano, Smerillo, Torre San Patrizio.

Ascoli Piceno nei seguenti Comuni: Acquasanta Terme, Acquaviva Picena, Appignano del Tronto, Arquarta del Tronto, Ascoli Piceno, Carassai, Castel di Lama, Castignano, Castorano, Colli del Tronto, Comunanza, Cossignano, Cupramarittima, Folignano, Force, Grottammare, Maltignano, Massignano, Monsampolo del Tronto, Montalto Marche, Montedinove, Montefiore dell’Aso, Montegallo, Montemonaco, Monteprandone, Offida, Palmiano, Ripatransone, Roccafluvione, Rotella, San Benedetto del Tronto, Spinetoli,Venarotta